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Ma alla fine tanto, i prof. che vi fanno anche se dite loro che non avete fatto nulla durante l'estate?

A me non mi è mai successo nulla.

Esperienze personali?

Update:

Io non facevo praticamente mai nulla, e son sempre passato impunito.

Update 2:

Mondo, dopo 9 mesi di studio, penso che ognuno abbia diritto alle vacanze :-)

Update 3:

Giosuè, evita di farmi la predica. Ho 23 anni, non sono la vittima di nessuno e non lo sono mai stato.

Ho avuto dei professori fantastici, i quali loro stessi credevano nel diritto di riposarsi d'estate.

Update 4:

Le conseguenze nella vita le subiranno tutti quei poveri cristi che adesso odiano leggere per colpa di certi prof.

Update 5:

I compiti venivano dati come una cosa facoltativa. Certo, avrebbero preferito facessimo qualcosa ma no, non venivamo subito mazzolati con un 2 a inizio anno se eravamo stati poco produttivi.

I miei prof erano dell'idea che educare non significasse "fai questo sennò ti punisco", un po' come i cani del circo. Pensa un po', la prof di italiano neanche ci diceva i voti alle interrogazioni perché non voleva che facessimo qualcosa solo per ricevere un premio.

Update 6:

Trunks: io non ho mai detto di non essere stato punito, diverso dall'essere premiato.

Update 7:

Ah infine, Giosuè, lasciati dire che sei un parakulo. La tua è una predica bell'e buona (ti do una notizia: esistono cose chiamate espressioni idiomatiche).

Si esprime il dissenso controbattendo ai contenuti di un discorso. Metà della tua risposta è però un attacco ad personam verso individui che non conosci.

Update 8:

Ricapitoliamo:

Dici: "Io non facevo praticamente mai nulla, e son sempre passato impunito". Questa dichiarazione di orgoglio caratteriale rafforzato dal testo della domanda: "Ma alla fine tanto, i prof. che vi fanno anche se dite loro che non avete fatto nulla durante l'estate?" si traduce come una esplicita esortazione a non prostrarsi ad alcun adempimento scolastico durante le vacanze

-SBAGLIATO: mi riferivo al fatto che nella sezione ci sono tanti ragazzi che chiedono riassunti di libri che dovrebbero fare. Io esortavo quella categoria ad andare senza fare nulla.

Questa non è un'espressione idiomatica, è logica.

INFATTI io mi riferivo all'espressione "fare una predica", te hai voluto fare la battutina scadente del "non sono un prete", io ti ho ricordato che esisto frasi idiomatiche in italiano.

Dici: " I miei prof erano dell'idea che educare non significasse "fai questo sennò ti punisco", un po' come i c

Update 9:

i cani del circo".

Il meccanismo educativo consta di due azioni paritetiche contemporanee etc etc...

-E' difficile capire che stavo solo parlando dei compiti delle vacanze?

Questo non vuol dire "fai così altrimenti ti punisco" ma semplicemente tenere allenata la mente di chi è meno "pronto". D'altra parte nel mondo reale (lavorativo) funziona allo stasso modo: viene assegnato un compito e chi non vi adempie viene licenziato ! E' ingiusto ? Forse, ma ciò nonostante è la realtà dei fatti.

-Perché mai la scuola dovrebbe essere come l'ambiente lavorativo? Poi semplifichi una realtà che non è così semplice. Esistono tanti modelli di management che non sono come te dici. Vai a chiedere al management e all'assetto proprietario di 3M cosa ne pensano delle punizioni. Le evitano come la peste perché le ritengono controproducenti.

--------------------------------------…

Dici: "Metà della tua risposta è però un attacco ad personam verso indiv

Update 10:

che non conosci". E tu cosa ne sai di quello che conosco ?

-Sicuramente non conosci chi sono stati i miei prof.

Io sono stato sia allievo che insegnante. Tu puoi dire altrettanto ?

-Bisogna avere una laurea in scienze politiche per avere un'idea sulla politica?

Dici: "Ti do una notizia: esistono cose chiamate espressioni idiomatiche".

Non darmi lezioni sulle locuzioni nominali, ne so più di te ed in ogni caso qui non ce ne sono, sono presenti altri tipi di figure retoriche ma non espressioni idiomatiche di qualche importanza.

-Se devi tanto stizzirti non darmi lezioni su cosa sia una predica.

Infine: tra noi due il parakulo sei tu dato che la mia risposta non è per nulla opportunista (non ne avrei alcun motivo) mentre è evidente che lo è la tua con la quale cerchi di nobilitare una pratica deplorevole.

-Di nuovo, guarda sopra. Ma hai bazzicato per la sezione ultimamente?

E questi sono contenuti.

-Vedo che in quanto a convinzioni sei davvero messo bene pure

Update 11:

Ah, e comunque che la mia affermazione sia di orgoglio caratteriale lo pensi te, probabilmente perché sei partito già prevenuto. Io ho solo detto come andavano le cose a scuola mia, e volevo sapere come era da altre parti.

Update 12:

Se avessi scritto "a scuola mia si passava impuniti" invece che "io son sempre passato impunito", questa inutile conversazione non sarebbe mai esistita.

Update 13:

Ah e un'ultima cosa, poi la smetto: è davvero divertente vedere come tu sia riuscito a dare una definizione così corta, semplicistica e apparentemente univoca alla parola "diritto" quando filosofi e giuristi si sono scervellati per secoli su tale questione.

6 Answers

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  •   
    Lv 7
    8 years ago
    Favourite answer

    Nemmeno a me, quelle poche volte che non ho fatto qualche compito estivo.

    Non credo sia questo. Il fatto è che vogliono stare TRANQUILLI, pur non avendo fatto nulla. Eh no, troppo comodo!

    No, se vogliono non fare il loro dovere che facciano pure, ma che non rompano a noi e siano pronti a subirne le conseguenze.

  • 8 years ago

    Forse si dimentica che non si studia x fare un piacere ai prof, ma per acquisire conoscenza x il proprio futuro e per essere preparati alla vita lavorativa.

  • Anonymous
    8 years ago

    Il problema non è tuo, tu sei solo una vittima inconsapevole della negligenza e della superficialità dei tuoi insegnanti che, se è vero quanto tu affermi, sarebbero più utili a seminar patate che a svolgere il ruolo di docenti.

    La frase: "Dopo 9 mesi di studio, penso che ognuno abbia diritto alle vacanze" è risibile. Non hai praticamente capito cosa sia un diritto, in caso contrario non ti saresti avventurato in una siffatta affermazione. Diritto, nello specifico, è avere la possibilità di studiare, essere nelle condizioni che il censo o qualunque altro impedimento esterno non costituiscano un ostacolo nel percorso di apprendimento e non inteso come avere un nulla-osta per scantonare ad un dovere (ed i compiti delle vacanze lo sono).

    Con questa mentalità si arriva alla situazione del @Nicola di turno che cita a vanvera la carriera scolastica di Einstein per sentito dire e dimostra in tal modo tutta la sua insipienza (che legga "Albert Einstein creatore e ribelle" di Banesh Hoffmann, se vuole evitare di passare per ignorante, nonostante i voti invidiabili che vanta e che, a quanto pare, gli servono a ben poco).

    In definitiva non c'è molto di cui vantarsi per questa "impunità", come dicevo la responsabilità non è tua ma sarai tu, coltivando questa mentalità, che ne subirai, purtroppo, le conseguenze nella vita.

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    Innanzitutto non faccio prediche a nessuno (non sono un prete e non siamo in chiesa), ho solo espresso, motivandolo, il mio dissenso per le tue affermazioni. Inoltre se "Ho avuto dei professori fantastici, i quali loro stessi credevano nel diritto di riposarsi d'estate." per quali ragioni ti davano dei compiti delle vacanze che tu puntualmente non svolgevi ? Ammetterai che è una contraddizione.

    "Ho 23 anni, non sono la vittima di nessuno e non lo sono mai stato." - Sono contento per te. Avere delle convinzioni è estremamente importante nella vita.

    "Le conseguenze nella vita le subiranno tutti quei poveri cristi che adesso odiano leggere per colpa di certi prof." - E' una valutazione rispettabilissima, ma tua; io sono del parere opposto.

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    Ricapitoliamo:

    Dici: "Io non facevo praticamente mai nulla, e son sempre passato impunito". Questa dichiarazione di orgoglio caratteriale rafforzato dal testo della domanda: "Ma alla fine tanto, i prof. che vi fanno anche se dite loro che non avete fatto nulla durante l'estate?" si traduce come una esplicita esortazione a non prostrarsi ad alcun adempimento scolastico durante le vacanze non perché ingiusto o diseducativo quanto perché tale azione non sarà foriera di alcun provvedimento negativo.

    Questa non è un'espressione idiomatica, è logica.

    Dici: " I miei prof erano dell'idea che educare non significasse "fai questo sennò ti punisco", un po' come i cani del circo".

    Il meccanismo educativo consta di due azioni paritetiche contemporanee: un insegnante che spiega "cosa, come e perché" ed un allievo che agendo secondo il "come" comprende il "cosa" ed elabora il "perché". Mancando uno di questi punti (in questo caso il "come" - e nello specifico i compiti delle vacanze - si pregiudica tanto il "perché" che il "come". Lasciare libertà d'azione significa che non si crede all'efficacia di ciò che si propone (ed allora perché assegnarlo) oppure che non si ha la forza, la voglia o l'interesse di verificare il proprio metodo scolastico. Questo tipo di azione non porta alcun necumento a chi "se la cava discretamente" ma è assolutamente controproducente per coloro che presentano difficoltà cognitive o caratteriali. Questo non vuol dire "fai così altrimenti ti punisco" ma semplicemente tenere allenata la mente di chi è meno "pronto". D'altra parte nel mondo reale (lavorativo) funziona allo stasso modo: viene assegnato un compito e chi non vi adempie viene licenziato ! E' ingiusto ? Forse, ma ciò nonostante è la realtà dei fatti.

    Source(s): ------------------------------------------ Dici: "Metà della tua risposta è però un attacco ad personam verso individui che non conosci". E tu cosa ne sai di quello che conosco ? Io sono stato sia allievo che insegnante. Tu puoi dire altrettanto ? Sei tu che vuoi generalizzare una tua esperienza che necessariamente non può che essere limitata per età, livello e coordinate geografiche. Dici: "Ti do una notizia: esistono cose chiamate espressioni idiomatiche". Non darmi lezioni sulle locuzioni nominali, ne so più di te ed in ogni caso qui non ce ne sono, sono presenti altri tipi di figure retoriche ma non espressioni idiomatiche di qualche importanza. Infine: tra noi due il parakulo sei tu dato che la mia risposta non è per nulla opportunista (non ne avrei alcun motivo) mentre è evidente che lo è la tua con la quale cerchi di nobilitare una pratica deplorevole. E questi sono contenuti.
  • Anonymous
    8 years ago

    Io ho sempre fatto da sola i riassunti scritti delle vacanze: era una delle poche cose che mi piaceva fare.

    Nel biennio del liceo ero un po' svogliata e ammetto di non aver spesso fatto i compiti. Ho confessato tutto alle prof e queste a posto che penalizzarmi quasi mi davano un premio perché per lo meno non avevo cercato di prenderle in giro copiando.

    All'epoca avevo altri problemi per la testa, purtroppo. Iniziai a dar valore allo studio solo a partire dalla seconda metà del V Ginnasio.

    @In un certo senso Giosuè ha ragione. In effetti quasi premiare uno studente perché ammette di non aver studiato è un paradosso bello e buono. Andrebbe apprezzata la sincerità ma tenuto conto della svogliatezza dello studente. Infatti è molto più facile che qualcuno dia valore allo studio così piuttosto che con pazienza e a causa del corso degli eventi, com'è capitato a me.

  • 8 years ago

    Personalmente ero una "secchiona" e non mi è mai capitato.

    A quelli che non facevano niente in genere mettevano un 2 e avevano ben poca fiducia in loro per tutto il resto dell'anno...

  • 8 years ago

    avessi avuto professori come i tuoi... i miei iniziavano subito col mettere 2 !!!

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